Domenica, 29 novembre 2015, à Iskenderun, la chiesa si è
vestita di gioia perché il vescovo Paolo Bizzeti ha celebrato per la prima
volta la Santa Messa, prendendo in possesso la Chiesa Cattedrale del Vicariato
Apostolico di Anatolia.
La nomina a Vicario apostolico di mons. Bizzeti viene a colmare
un vuoto nella sede vacante dal 2010, quando il vescovo Luigi Padovese fu
ucciso. Allora la comunità ha sofferto molto. Però il Signore, nella sua Provvidenza,
ha cura del suo popolo e, infatti, in questi giorni vive questa gioia.
Il vescovo Paolo Bizzeti è nato a Firenze il 22 settembre
1947. È entrato nella Compagnia di Gesù nel 1966 e ha ricevuto l’ordinazione
presbiterale il 21 giugno 1975. Ha svolto il suo ministero a Bologna e Firenze.
Da tempo nutriva il desiderio di lavorare in Turchia. Dal
1978 ha scoperto questo Paese, che ha toccato il suo cuore con la sua
ospitalità e generosità.
Ha approfondito nel tempo la conoscenza dei luoghi biblici
e della Chiesa primitiva ed è questa conoscenza e amore che ha cercato di trasmettere
attraverso i libri e i tanti pellegrinaggi.
Il 14 agosto 2015, papa Francesco gli ha affidato il servizio
nel Vicariato Apostolico di Anatolia. La consacrazione episcopale è avvenuta il
1° novembre 2015 a Padova, nella Basilica di santa Giustina.
Ad Iskenderun, la celebrazione ha avuto inizio con il
benvenuto di padre Massimiliano Vereș
OFMConv, parroco della cattedrale. Dopo il saluto iniziale e la lettura dell’atto
di nomina, mons. Angelo Accattino, rappresentante della Nunziatura Apostolica
in Turchia, ha dato l’annuncio della presa di possesso. In seguito il Vescovo
ha salutato l’assemblea.
Rab
sizinle! è il motto che mons. Bizzeti ha scelto per il suo nuovo
servizio, dichiarando che il Signore è sempre vicino a noi, che Lui non ci
abbandona mai. Il Vescovo ha voluto porre l’accento sull’unità della Chiesa,
che è ricca di tante tradizioni. La presenza del vescovo è espressione della
comunione ecclesiale e, sul piano personale, ripropone l’obbedienza alla vocazione
speciale: lasciare la propria terra per essere totalmente disponibile al
Signore, per vivere in modo concreto la prossimità con la Chiesa che è in
Turchia.
Guardando la modesta realtà di questa Chiesa, il Vescovo ha
dichiarato che il criterio numerico non è un principio cristiano. Il Signore
predilige ciò che è piccolo agli occhi del mondo. Ha poi incoraggiato il popolo
della sua diocesi, invitandolo ad amare il Paese e ad impegnarsi perché la
Turchia sia nella regione promotrice di pace, di unità, nel rispetto delle
diverse etnie e religioni. Ai giovani ha rivolto l’invito ad avere il coraggio
di prendere sul serio l’idea di consacrarsi al servizio degli uomini,
proponendo loro un cammino insieme di scoperta di ciò che è importante e bello.
Si respirava, durante la celebrazione, un’aria di nuova
Pentecoste, con tante persone provenienti da diversi luoghi e confessioni
cristiane, radunate dallo Spirito per costituire l’unica famiglia di Dio. I
canti dei giovani della diocesi hanno contribuito a creare un clima di
preghiera e di gioia.
Alla celebrazione hanno partecipato rappresentanti delle
autorità civili, delle comunità protestanti e della Chiesa Ortodossa. Erano
presenti, tra gli altri, Gregorios Melki Ürek, vescovo siro-ortodosso di
Adıyaman e vicario patriarcale, Yusuf Sağ, vicario patriarcale siro-cattolico e
Boghos Levon Zekiyan, arcivescovo armeno cattolico e presidente della
Conferenza dei vescovi della Turchia.
Siamo molto grati al Signore per la Sua generosità verso
di noi.
Accogliendo l’invito del vescovo Paolo, affidiamo la sua
persona e la sua missione alla guida dello Spirito Santo e alla protezione
della Vergine Maria, nostra madre.
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