06 decembrie 2015

La presa di possesso della Chiesa Cattedrale del Vicariato Apostolico di Anatolia


Domenica, 29 novembre 2015, à Iskenderun, la chiesa si è vestita di gioia perché il vescovo Paolo Bizzeti ha celebrato per la prima volta la Santa Messa, prendendo in possesso la Chiesa Cattedrale del Vicariato Apostolico di Anatolia.


La nomina a Vicario apostolico di mons. Bizzeti viene a colmare un vuoto nella sede vacante dal 2010, quando il vescovo Luigi Padovese fu ucciso. Allora la comunità ha sofferto molto. Però il Signore, nella sua Provvidenza, ha cura del suo popolo e, infatti, in questi giorni vive questa gioia.
Il vescovo Paolo Bizzeti è nato a Firenze il 22 settembre 1947. È entrato nella Compagnia di Gesù nel 1966 e ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 21 giugno 1975. Ha svolto il suo ministero a Bologna e Firenze.
Da tempo nutriva il desiderio di lavorare in Turchia. Dal 1978 ha scoperto questo Paese, che ha toccato il suo cuore con la sua ospitalità e generosità.
Ha approfondito nel tempo la conoscenza dei luoghi biblici e della Chiesa primitiva ed è questa conoscenza e amore che ha cercato di trasmettere attraverso i libri e i tanti pellegrinaggi.
Il 14 agosto 2015, papa Francesco gli ha affidato il servizio nel Vicariato Apostolico di Anatolia. La consacrazione episcopale è avvenuta il 1° novembre 2015 a Padova, nella Basilica di santa Giustina.
Ad Iskenderun, la celebrazione ha avuto inizio con il benvenuto di padre Massimiliano Vereș OFMConv, parroco della cattedrale. Dopo il saluto iniziale e la lettura dell’atto di nomina, mons. Angelo Accattino, rappresentante della Nunziatura Apostolica in Turchia, ha dato l’annuncio della presa di possesso. In seguito il Vescovo ha salutato l’assemblea.
Rab sizinle! è il motto che mons. Bizzeti ha scelto per il suo nuovo servizio, dichiarando che il Signore è sempre vicino a noi, che Lui non ci abbandona mai. Il Vescovo ha voluto porre l’accento sull’unità della Chiesa, che è ricca di tante tradizioni. La presenza del vescovo è espressione della comunione ecclesiale e, sul piano personale, ripropone l’obbedienza alla vocazione speciale: lasciare la propria terra per essere totalmente disponibile al Signore, per vivere in modo concreto la prossimità con la Chiesa che è in Turchia.
Guardando la modesta realtà di questa Chiesa, il Vescovo ha dichiarato che il criterio numerico non è un principio cristiano. Il Signore predilige ciò che è piccolo agli occhi del mondo. Ha poi incoraggiato il popolo della sua diocesi, invitandolo ad amare il Paese e ad impegnarsi perché la Turchia sia nella regione promotrice di pace, di unità, nel rispetto delle diverse etnie e religioni. Ai giovani ha rivolto l’invito ad avere il coraggio di prendere sul serio l’idea di consacrarsi al servizio degli uomini, proponendo loro un cammino insieme di scoperta di ciò che è importante e bello.
Si respirava, durante la celebrazione, un’aria di nuova Pentecoste, con tante persone provenienti da diversi luoghi e confessioni cristiane, radunate dallo Spirito per costituire l’unica famiglia di Dio. I canti dei giovani della diocesi hanno contribuito a creare un clima di preghiera e di gioia.
Alla celebrazione hanno partecipato rappresentanti delle autorità civili, delle comunità protestanti e della Chiesa Ortodossa. Erano presenti, tra gli altri, Gregorios Melki Ürek, vescovo siro-ortodosso di Adıyaman e vicario patriarcale, Yusuf Sağ, vicario patriarcale siro-cattolico e Boghos Levon Zekiyan, arcivescovo armeno cattolico e presidente della Conferenza dei vescovi della Turchia.
Siamo molto grati al Signore per la Sua generosità verso di noi.

Accogliendo l’invito del vescovo Paolo, affidiamo la sua persona e la sua missione alla guida dello Spirito Santo e alla protezione della Vergine Maria, nostra madre.

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